Musica & Ballo

I balli degli anni ’50 più popolari e amati

04/02/2022

Tabella dei Contenuti

I favolosi anni ‘50 rappresentano un vero e proprio spartiacque anche nella storia del ballo: i balli anni ‘50 riflettono infatti l’evoluzione dei tempi e si caratterizzano per l’innovazione, ma anche per il divertimento che ha contraddistinto quel decennio.

La diffusione della televisione ha consentito a milioni di telespettatori di poter vedere ed eseguire esattamente i passi di danza che accompagnavano le loro canzoni preferite.

Proprio per questo, alcuni balli hanno acquisito una popolarità senza precedenti come il Rock and roll, senza dimenticare il Madison Line, lo Stroll e l’Hand Jive o l’evoluzione di balli come lo swing e il Jitterbug.

In questo articolo, faremo una panoramica sulle musiche e i balli anni 50’ più diffusi.

Passi Hand Jive

La musica dei balli anni ’50

La musica dei balli anni ‘50 è ricca ed eterogenea, colonna sonora ideale per i balli che spopolano nel favoloso decennio che si contraddistingue per essere un periodo entusiasmante anche in campo musicale.

Gli stili si evolvono rapidamente e, con la nascita del rock‘n’roll, prende il via anche la variazione degli stili di danza che hanno dovuto adattarsi ai cambiamenti repentini della musica. Un ruolo attivo, come detto, fu quello della televisione: in ogni nucleo familiare, la presenza di un apparecchio TV consente anche ai giovani la possibilità di imparare in modo anche molto rapido.

  • Swing

Lo swing divenne popolare e ottenne il successo commerciale alla fine degli anni ’20 come evoluzione un po’ “diluita” del Jazz. Ha raggiunto il suo apice di popolarità negli anni ’30 e ’40 (“The Swing Era”) con l’ascesa delle Orchestre da ballo denominate “Big Band” composte da musicisti sia bianchi che neri (fatto da non sottovalutare per l’epoca)

Negli anni ’50 la popolarità delle Big Band e della musica Swing diminuì e, sebbene alcune Big Band continuassero a trovare lavoro come orchestre da studio per produzioni televisive o radiofoniche, essenzialmente divennero band di supporto, meno swing e più “pop”. Alcuni esempi sono quelli al fianco di celebri cantanti del calibro di Frank Sinatra, Dean Martin e Judy Garland per citarne alcuni.

  • Jazz
    A New Orleans alla fine del 19° secolo, Buddy Bolden, soprannominato il “padre fondatore”, insieme ad altri musicisti afroamericani, fuse insieme suoni ragtime, blues e gospel e ritmi improvvisati durante le esibizioni, per creare un genere musicale nuovo di zecca: il jazz. Il jazz è rimasto popolare nelle sue varie forme ed evoluzioni per oltre un secolo.
    Per tutti gli anni ’20, ’30 e ’40 ha ispirato molti nuovi stili e generi tra cui Swing e Bebop, e all’inizio degli anni ’50 il jazz è entrato nella sua fase denominata  “Cool”. La musica era più calma, più rilassata e presentava melodie più morbide e lunghe. Entro la fine del decennio, alcuni musicisti iniziarono a rifiutare le norme e le strutture tradizionali del Jazz a favore di uno stile “free-jazz” improvvisato e sperimentale (che sarebbe poi diventato noto come Avant Garde Jazz). Lester Young, Charlie Parker, Dizzy Gillespie, Miles Davis, John Coltrane e Nina Simone sono alcuni degli artisti jazz più famosi degli anni ’50.
  • Blues
    Si pensa che il blues abbia avuto origine nel sud degli Stati Uniti dopo la guerra civile americana, tuttavia, come il jazz, non è stato realmente documentato fino all’inizio del XX secolo. Come per il jazz, le sue radici sono di origine afro-americana. Questo genere musicale lirico ma malinconico ha ispirato molti stili diversi come Delta Blues, Country Blues e West Coast Blues.
    Negli anni ’50 il Blues si ‘infiltrò’ nel “mainstream”. La migrazione di massa degli afro-americani dopo la fine della seconda guerra mondiale e uno spostamento generale dalla campagna alle grandi città aiutarono il Blues a uscire dalle aree rurali facendolo approdare in grandi città come Chicago e Memphis.
    Alcuni stili prediligevano l’armonica (blues harp), altri la chitarra elettrica (electric blues), e alcuni stili furono etichettati come “rhythm & blues“. Artisti iconici del decennio includevano nomi del calibro di Muddy Waters, B.B. King, John Lee Hooker, Chuck Berry, T-Bone Walker, Howlin’ Wolf, Willie Dixon, Jimmy Reed, Bo Diddley
  • Rock’n’Roll
    Il rock’n’roll nasce come contaminazione fra diversi generi musicali principalmente Blues, Country e Bluegrass, ma anche Jazz e Gospel. Grazie ad artisti come Chuck Berry, Little Richard, Jerry Lee Lewis e lo stesso “King of Rock’n’Roll” Elvis Presley, il genere ha avuto un impatto immediato sulla vita dei suoi ascoltatori.
    Il rock’n’roll negli anni ’50 (come oggi) non era solo un genere musicale, era uno stile di vita e rappresentava un nuovo modo di guardare il mondo. Ha toccato le famiglie, ha influenzato il comportamento, la lingua, la politica, ha ispirato la moda e ha perfino influenzato il movimento per i diritti civili. Il suo ritmo e i suoi ingredienti sono distinti e allo stesso tempo indefinibili, grazie alla sua natura ricca e multiforme. Il rock’n’roll è stata una rivoluzione musicale che ha letteralmente scosso il pianeta.
  • Rockabilly
    Il Rockabilly è un genere musicale che si sviluppa agli inizi degli anni ‘50 e nasce come fusione fra bluegrass, country, ma anche jazz e boogie woogie suonato soprattutto con chitarra semi acustica o elettrica.
    Le prime registrazioni di Elvis Presley insieme a molti degli artisti della storica etichetta di Memphis “Sun” nei primi anni ’50 erano considerate “Rockabilly”. I gruppi erano piccoli e di solito limitati a un paio di chitarre e un contrabbasso, accompagnati ovviamente dalla voce. Le registrazioni erano “grezze” e la voce spesso aggiungeva un timbro country. A differenza del Rock’n’Roll e dello Swing, il Rockabilly era suonato principalmente da artisti bianchi come Carl Perkins, Johnny Cash, Sonny Burgess e Jerry Lee Lewis.
  • Musiche Caraibiche
    Sarebbe impossibile non menzionare la mania della musica latino-americana che esplose gli anni ’50, ritmi come Mambo, Cha Cha Cha, Rumba e Calypso che si infiltravano nelle onde radio e si diffondevano anche attraverso programmi di musica Pop e Rock’n’Roll. I vivaci ritmi cubani erano caratterizzati da ricchi arrangiamenti, spesso realizzati da grandi orchestre; era impossibile non muoversi al ritmo delle canzoni di artisti come Pérez Prado, Tito Puente, Xavier Cugat e Tito Rodrìgues.

I balli anni ’50 più popolari e famosi

I balli degli anni ‘50 sono il diretto riflesso della repentina evoluzione dei tempi:  si caratterizzano per la forte innovazione, ma anche per la carica di entusiasmo e di divertimento che hanno segnato l’epoca.

Balli di Coppia

Rock’n’Roll

Rock’n’Roll è praticamente un termine generico per tutti i balli che sono stati ballati sulla musica rock’n’roll negli anni ’50. La terminologia può confondere, poiché c’erano così tante variazioni di danza da stato a stato, e persino da sala da ballo a sala da ballo, e per di più, l’uso moderno di alcuni termini di danza oggi ha assunto un significato completamente diverso. Quindi, si può sia dire che alcuni nomi di danze possono essere cambiati, ma anche che durante questo decennio rivoluzionario, le danze Swing degli anni precedenti si sono sviluppate, evolute e adattate ai nuovi e potenti ritmi del Rock’n’Roll.

Jitterbug (conosciuto anche come Jive)

Il termine Jitterbug risale agli anni ’30 ed era riferito sia al ballo che ai ballerini. Il Jitterbug come tipo di danza è di fatto una versione semplificata del Lindy Hop, con meno passi, che lo rendono  da un lato più semplice e dall’altro più facile da ballare su ritmi più veloci. Come ballo è passato molto facilmente dalla musica Swing al Rock’n’Roll. In film come Rock Around The Clock e Rock, Rock, Rock si vede come l’evoluzione di questo ballo sia stato presentato con successo ad una nuova generazione di giovani ballerini.

Boogie Woogie

Il Boogie Woogie inteso come musica, era particolarmente popolare negli anni ’20, mentre la danza con questo nome ha origine e fiorí negli anni ’50 nel boom della musica Rock’n’Roll. Anche il Boogie come il Jitterbug, ha le sue radici nello Swing ed è un’altra propaggine del Lindy Hop. Sebbene si sposi perfettamente con i ritmi del pianoforte Boogie Woogie, il ballo è anche associato a melodie rock’n’roll energiche e ritmate. Negli anni ’50 questa variazione di danza si sarebbe probabilmente chiamata “Rock’n’Roll”, e quello che oggi chiamiamo Boogie Woogie viene talvolta chiamato anche East Coast Swing.

il ballo boogie woogie

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Calypso

Dato che negli anni ’50 l’America impazziva per i ritmi caraibici, è ovvio che balli come Mambo, Rumba e Cha Cha Cha cominciarono a destare un interesse generale. “Calypso” è il nome che l’iconica trasmissione American Bandstand ha dato alla versione semplificata del Cha Cha Cha che stava diventando popolare tra gli adolescenti. Rimase un ballo di coppia, ma era molto semplice e giocoso, e i passi venivano eseguiti senza presa.

Balli ‘Novelty’

Bunny Hop

Il Bunny Hop era un classico nelle feste da ballo dei primi anni ’50: era un ballo energico e pieno di salti, ma molto semplice e ripetitivo, il che lo rendeva perfetto per le feste. I ballerini formavano una linea (una sorta di trenino) ed eseguivano una breve sequenza di passi laterali e salti avanti e indietro al ritmo della musica. La routine di ballo era stata presentata anche in TV ed aveva persino una sua canzone, con alcune versioni che includevano le istruzioni per il ballo

Hand Jive

Nel 1957 il regista Ken Russell registrò alcuni adolescenti che ballavano la “Hand Jive” nel seminterrato di un bar londinese. Il locale era così affollato che non c’era abbastanza spazio per ballare, così un gruppo di ragazzi inventò una coreografia ritmica di battiti e movimenti delle mani, cosa che si poteva fare senza un partner e perfino da seduti. Non ci volle molto perché la mania raggiungesse gli Stati Uniti e solo un anno dopo, nel 1958, l’artista americano Johnny Otis aveva persino registrato una canzone intitolata “Willie and the Hand Jive” con un riff Bo-Diddley particolarmente riconoscibile.

Twist

Un’altra grande novità nel ballo degli anni ’50 era il Twist. È interessante notare che, proprio come per l’Hand Jive, le canzoni siano state scritte in reazione alla mania del ballo ispirato dal Rock’n’Roll, e non viceversa. Nel 1959 sia Hank Ballard che Chubby Checker pubblicarono brani intitolati “The Twist” dopo che il ballo aveva già preso piede. Si tratta di una danza molto semplice, che viene eseguita anche da soli e si basa sul movimento oscillante delle anche e delle caviglie che hanno l’effetto come di “schiacciare una cicca di sigaretta sul pavimento”. Il busto ha un movimento limitato e le braccia imitano l’azione di rotazione dei fianchi.

Balli di gruppo anni ’50

Dopo il periodo d’oro dello swing e delle big band, le sale da ballo conobbero un momento di crisi, ma gli adolescenti americani degli anni ‘50 adoravano ancora ballare e verso la fine del decennio i balli di gruppo, grazie anche alle apparizioni televisive, fanno si che il ballo torni di nuovo popolare. I balli anni ’50 di gruppo erano svariati, veloci o lenti, tutti estremamente semplici da eseguire.

The Stroll

L’originale Stroll è comparso alla fine degli anni ’50 e consisteva in una fila di donne di fronte a una fila di uomini, che formavano un passaggio lungo il quale le coppie “passeggiavano” al ritmo di musica prima di separarsi e unirsi nuovamente alla fine delle rispettive linee. American Bandstand ha trasmesso il ballo eseguito sulla canzone omonima dal gruppo The Diamonds nel 1957 e il resto, come si suol dire, è storia. Lo Stroll oggi viene ancora ballato in occasione di eventi a tema, ma con variazioni significative rispetto all’originale.

Madison

Il Madison nasce come “line dance” alla fine degli anni ’50 in Ohio. Si balla senza un partner, in file sulla pista da ballo, e segue una coreografia fissa di passi e mosse. Nel 1959 Ray Bryant pubblicò “It’s Madison Time” in cui si chiamano i passi, e oggi il ballo è comunemente associato a questa canzone. Come “Twist” e “Hully Gully”, la danza ha continuato a riscuotere un livello di successo ancora più alto negli anni ’60 dopo la sua apparizione in televisione.

Hully Gully

Le origini esatte dell’Hully Gully non sono chiare. La storia racconta che un ballo chiamato Hully Gully risalga agli anni ’20, tuttavia il ballo a cui si fa riferimento qui è un ballo di gruppo “non strutturato” che si ritiene risalga al 1959. Ciò coincide con l’uscita della canzone degli Olympics intitolata “(Baby,) Hully Gully” che descriveva vagamente le azioni della danza che includono lo ‘scuotere’ le spalle e il ‘dimenare’ le ginocchia.

Conclusioni

La musica e i balli anni ’50 non sono solo un ricordo del passato.

Il rock’n’roll è vivo e vegeto, e grazie ai milioni di persone in tutto il mondo affascinate dai ritmi, dai balli, dalle mode e dalla storia di quel decennio incredibile e che ha cambiato il mondo, la musica e i balli anni ’50 oggi sono più vivi che mai.

È un capitolo della storia che rimane aperto e continua a regalare gioia e divertimento nelle piste da ballo di tutto il mondo.

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