Anni 50

L'inizio dell’età dell'oro

Tabella dei Contenuti

Gli anni ’50 coincidono con l’inizio dell’età dell’oro che si poggia su regole e basi del capitalismo industriale. Aumento della ricchezza nazionale, ma anche pro capite, avvento dello stato sociale, urbanizzazione, standardizzazione della produzione, ma anche straordinaria forza del modello americano, furono i fattori che riuscirono a favorire l’avvento dell’età dell’oro.

Alla conclusione della Seconda Guerra Mondiale, infatti,  l’economia dei Paesi industrializzati entrò in un periodo di sviluppo senza precedenti nella storia. Un benessere economico ampiamente diffuso fu la spinta per la ricostruzione a livello mondiale dopo gli orrori della Guerra.

Ne beneficiarono vari settori dell’economia e della società di quel tempo. Vedremo, infatti, come la moda, l’intrattenimento, la musica ed il divertimento Anni ‘50 trascinarono l’America e l’Europa fuori da uno dei momenti più bui e nefasti della storia.

E’ l’inizio di un lifestyle a cui, tuttora, milioni di persone al mondo si ispirano e guardano, un modo di vivere all’insegna del divertimento, della musica anni ‘50 e dell’entusiasmo.

Cenni storici fondamentali degli anni ’50

Sotto il profilo storico gli Anni ’50 furono un decennio in cui si alternarono luci ed ombre: la Guerra di Corea, il pericolo rosso e la paranoia americana che si traduce con l’anticomunismo, l’inquieta instabilità della Guerra Fredda non frenarono però l’avvento di un periodo di intenso benessere sociale ed economico, di forte incremento demografico e di inurbamento, il Baby Boom, con la nascita della società dei consumi.

Anticomunismo, Guerra di Corea e l’inizio della Guerra Fredda

Gli Anni ’50 rappresentano per l’America un periodo di grande rilancio e splendore economico, di benessere sociale, diventando gli anni del consumismo e del lusso caratterizzati da un miglioramento generale delle condizioni di vita dell’intera società: al contrario di Roosevelt, il presidente Truman persegue una politica anti sovietica fino a scatenare la diffusione dell’anticomunismo. Un atteggiamento quasi isterico, costantemente sostenuto dal governo americano che sfocia nella legge del senatore repubblicano Joseph McCarthy: dal 1950 al 1954 essere comunisti diventa un reato.

Nel 1950 scoppia la Guerra di Corea che si protrarrà per i tre anni successivi: la penisola coreana era stata divisa in due parti all’altezza del 38esimo parallelo, poiché le potenze alleate che avevano combattuto insieme durante la Seconda Guerra Mondiale non erano riuscite a trovare una soluzione alla caduta del Giappone nel 1945.

Le truppe sovietiche avevano occupato la parte settentrionale della Corea e le truppe statunitensi la parte meridionale, ma quando i Sovietici invadono la Corea del Sud capitalista, gli Stati Uniti intervengono militarmente.

È l’inizio della Guerra Fredda, un lungo periodo di tensione fra le democrazie occidentali e i paesi comunisti. Gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica, pur senza dichiararsi ufficialmente guerra, non nascosero mai un’accesa rivalità e rapporti molto tesi.

Baby Boom, Welfare: la diffusione dell’American Dream

Lavoro, impegno, coraggio e determinazione sono tutti gli elementi indispensabili per riuscire a ottenere un miglior tenore di vita e di prosperità economica: questo è l’American Dream, il sogno americano che si concretizza grazie agli ideali dei primi coloni europei che si sono trasmessi alle generazioni successive.

Negli Anni ’50 l’American Dream si adatta alla società dei consumi che conta su un diffuso processo di standardizzazione e omologazione dei costumi nazionali, sostenuto dal Baby Boom, l’imponente crescita demografica e l’aumento del Welfare, che contribuiscono alla ricerca della famiglia perfetta americana.

Nascita delle periferie: luci e ombre del conformismo

L’omologazione di una comunità omogenea di consumatori contribuisce alla nascita della “società dei consumi” senza nascondere le luci e le ombre del nuovo conformismo che invade anche le  famiglie statunitensi che cercano di vivere con un relativo benessere e stabilità nelle periferie che nascono intorno alle grandi città.

Moda anni ’50 e stile

Lo stile bon ton contrapposto al look pin up: la moda anni ’50 si caratterizza per due stili agli antipodi che contribuiscono a lasciar superare il clima austero della Seconda Guerra Mondiale, ma in ogni caso è espressione di femminilità, eleganza, raffinatezza e sensualità. Le acconciature sono perfette, il trucco è pesante, ma curato.

Vestiti da donna e la mitica gonna a ruota

I tubini diventano il simbolo della femminilità e dell’eleganza esaltando la silhouette a clessidra, sia nel modello a matita sia con la gonna ampia a ruota che valorizza la vita sottilissima (anche grazie all’uso del corsetto). La mitica gonna a ruota arriva sotto il ginocchio, è a vita alta e stretta e acquista volume grazie alle sottogonne rigide, in crinolina, cotone, tulle o taffetà, che rendevano gonfie le gonne. I vestiti da sera son sfarzosi, ma nasce anche l’abito da cocktail, che unisce alla lunghezza da giorno i materiali preziosi dell’abito da sera.

Costumi, scarpe e borsette anni ‘50

I costumi da bagno sono interi e castigati, ma entra prepotentemente in scena il bikini, invenzione degli anni Cinquanta, costume in due pezzi con gli slip a vita alta se non altissima declinati in fantasie diverse, a strisce, a pois o con vistose stampe floreali. Non mancano i dettagli iconici anche sugli accessori con le ballerine che restano le scarpe più utilizzate o le décolleté a tacco basso, simbolo di eleganza  per ogni outfit da abbinare a piccole borse in pelle dalle forme geometriche con i manici, da portare a mano o adagiate sul braccio.

Look pin up anni ‘50

Il nuovo look pin up anni Cinquanta, si caratterizza per i vestiti aderenti, scollati e incredibilmente audaci che esaltano il fisico a clessidra e i prosperosi décolleté. Si fanno spazio le stampe animalier sugli abiti, dal leopardato allo zebrato.

Vestiti da uomo stile anni ‘50

Gli anni ’50 sono gli anni dell’eleganza anche per l’uomo con linee di abbigliamento che guardano al taglio e al tessuto: le giacche presentano baveri ampi, le spalle sono larghe, i pantaloni diventano tendenzialmente più stretti. Giacca monopetto e doppiopetto, smoking con collo a scialle per occasioni eleganti informali, il frac per le occasioni ufficiali ed il tight per la cerimonia sono le tipologie di abiti maschili più diffuse.

Acconciature e pettinature

Dai riccioli corti scolpiti (meglio se in biondo) ai capelli lunghi o di media lunghezza sistemati con le morbide onde, fino allo chignon a banana lanciato da Grace Kelly, le acconciature degli anni ’50 diventano iconiche. È indiscutibilmente il decennio dei bigodini che consentono di regalare volume ai capelli, corti, medi, lunghi. Per il look pin up, l’accessorio indispensabile, è la bandana in diversi colori.

Trucco anni ‘50

Il trucco anni 50 è pesante, ma molto curato. Focus su occhi e labbra: l’incarnato è perfetto, esaltato dal fard sugli zigomi, le sopracciglia sono ben delineate. Mascara abbondante, magari anche ciglia finte, eye-liner nero e ombretto (pastello o bianco), smokey eyes per gli occhi, le labbra sono colorate con un rossetto rosso, generalmente rosso fuoco abbinato a smalti della stessa tinta.

L’intrattenimento negli anni ’50

La democratizzazione del lusso e la necessità dei nuovi beni, impone la diffusione in tutte le case della televisione, innovazione tecnologica che ha rivoluzionato il modo di intendere un nuovo uso del tempo libero, ma senza dimenticare i drive in cinematografici e la rivoluzione della musica e del mito di Elvis Presley.

Musica anni ’50: il Rock and Roll spopola

È la contaminazione fra il blues, il e il country, ma anche il jazz, il gospel e il Rhythm’n’Blues: il Rock ‘n’ Roll nasce negli anni Cinquanta, ma non resta solo un semplice stile musicale, perché influenza profondamente stili di vita, moda, atteggiamenti sociali e linguaggio dando il via a molti altri sottogeneri musicali. Ma gli anni Cinquanta musicali includono tanti generi diversi, dall’R&B al blues, dal pop al country, al blues al jazz.

Cantanti popolari degli anni ’50

Gli anni ’50 non incarnano solo il mito di Elvis Presley, ma sono animati da tanti artisti precursori del rock and roll influenzati dal R&B come Chuck Berry, Fats Domino, Little Richard, Jerry Lee Lewis.

Nasce il mito di Elvis Presley

Elvis Presley è diventato il re del rock and roll, il mito assoluto degli anni ’50: dopo le incisioni dei primi brani, il pubblico comincia ad apprezzare lo stile rivoluzionario del cantante che sfoggiava sul palco una mimica provocatoria e una sensualità del corpo che gli valsero ben presto il soprannome di Elvis The Pelvis.

Il cantante comincia a scatenare ad ogni passaggio attacchi di isteria collettiva, che continuano ad alimentare la nascita del mito, un mito che rompe gli schemi e che divide il pubblico in due fazioni. Ma i suoi dischi balzano in testa alle classifiche e il cantante affianca alla musica anche una carriera cinematografica.

Chuck Berry

Chuck Berry è stato uno dei pionieri del rock’n’roll, figura iconica che ha trasformato le sonorità R’n’B e blues nel vero rock’n’roll: decisivo è stato il suo fortunato incontro con Muddy Waters, vera leggenda del blues.

Fats Domino

Pianista e cantante, Fats Domino è stato uno dei padri fondatori del rock’n’roll, voce di New Orleans e autore di successi come Blueberry hill e Ain’t that a shame con alcune contaminazioni del campo cinematografico.

Bill Haley and His Comets

Si deve a questa band Rock Around the Clock, il brano Rock and Roll più conosciuto della storia della musica, brano esploso anche grazie alla colonna sonora del film Il seme della violenza (Blackboard Jungle) del 1955. Ma questo è solo uno dei tantissimi successi di questa band che hanno attribuito negli anni a Bill Haley  titoli come “primo re del Rock and Roll” e “padre del Rock and Roll”. La band  vanta negli anni ‘50 una serie infinita di hit di successo tra i quali Rock The Joint (1952), Crazy Man Crazy (1953), Dim Dim The Lights (1954) e Shake Rattle And Roll (1954)…

Les Paul e Mary Ford

Popolare duo musicale, marito e moglie degli anni ’50, Les Paul e Mary Ford cantano e suonano la chitarra: hanno pubblicato oltre 28 successi nel corso degli anni Cinquanta, conquistando un programma radiofonico arrivato anche in televisione, The Les Paul & Mary Ford Show

Little Richard

Pianista, cantautore e attore americano, Little Richard  è stato soprannominato l’architetto del Rock and Roll: la contaminazione fra rhythm’n’blues e  boogie woogie ridefiniscono il nuovo rock and roll, Hit come Tutti Frutti,Long Tall Sally, Lucille, Good Golly, Miss Molly influenzeranno da qui  artisti come Elvis Presley, Otis Redding, James Brown e generi musicali che vanno dal Rock al Rap.

Etta James

Nota per l’ampia estensione vocale, Etta James, è stata una celebre cantante statunitense di jazz e gospel, che ha inciso numerosi successi. In particolare, brani blues e rhythm and blues lanciando il suo più celebre pezzo, At last, romantica ballad soul che le ha regalato il successo internazionale.

Miles Davis

Miles Davis è stato un celebre trombettista e compositore jazz, genio musicale del XX secolo. Icona del jazz ne ha influenzato profondamente l’evoluzione con il bebop, inventando diversi stili jazz, dal cool jazz al jazz rock.

Ray Charles

Uno dei più grandi musicisti afroamericani di tutti i tempi, Ray Charles è stato un grande interprete della musica soul. Nonostante la perdita totale della vista in giovanissima età, seppe dare alla sua musica un tocco indimenticabile. Riusciva a mescolare, sapientemente, sonorità del rhythm and blues alla musica country, dal Vocal jazz al piano blues fino al soul blues. Influenzato dai grandi prima di lui, come Nat King Cole e Charles Brown.

Perry Como

Perry Como è stato un grande cantante e attore statunitense, famoso in tutto il mondo. Sin dagli inizi negli anni ‘30, diede vita al filone dei grandi crooner, cantanti dal tono caldo che cantano di sentimenti, brani in prevalenza lenti. La sua voce si fondeva bene con le prime orchestre jazz, prive di archi, ma con basso, batteria e pianoforte per esaltare le parole dei brani.

Dean Martin

Altro grandissimo crooner dell’epoca, era Dean Martin. Alternando la carriera di attore a quella di cantante, Dean riuscì ad incarnare la figura dell’uomo dai buoni sentimenti e dalla battuta pronta. La sua voce calda e intensa è, ancora oggi, inconfondibile in successi come That’s amore, iconico brano in cui gioca con le sue chiare origini italiane. Celebre il suo sodalizio con l’amico comico Jerry Lewis, con cui realizzò oltre 15 film negli anni ‘50.

Sam Cooke

Sam Cooke è, da tutti, indicato come il maggior esponente della soul music. Grande interprete anche di gospel e R&B. La sua voce e le sonorità soul lo condussero presto ai primi posti delle classifiche anni ‘50. Fu anche uno dei primi artisti neri ad intraprendere l’attività imprenditoriale e di produzione della musica.

Hank Williams

Icona della country music, Hank Williams è uno dei maggiori autori del genere honky tonk. La sua voce e il suo carisma lo resero celebre negli anni ‘50. Le classiche sonorità country e il suo stile originale ed ammiccante lo piazzano nell’olimpo del genere. Hank Williams è anche considerato il padre della musica moderna.

Buddy Holly

A Buddy Holly è legato uno dei primi momenti del rock’n’roll. La sua immagine, da bravo ragazzo in giacca e cravatta, faceva da contrasto alla musica ribelle che cantava. Il successo fu immediato tra i giovani e i giovanissimi. La sua stella, però, si spense presto: a 22 anni morì in un tragico incidente aereo in cui persero la vita altri grandi musicisti del tempo, come Ritchie Valens (sua la strepitosa versione anni ‘50 de La Bamba) e Big Bopper.

Jerry Lee Lewis

Jerry Lee Lewis è uno dei grandi padri del rock’n’roll, celebre il suo stile selvaggio di suonare il piano che assieme al suo modo anticonformista e ribelle di esibirsi dal vivo gli fanno guadagnare il soprannome di The Killer.

Una delle icone i del Rock and Roll insieme a Elvis,Chuck Berry e Little Richard.  Nel 1989 la storia della sua vita viene raccontata al cinema, il film porta il titolo di uno dei suoi pezzi più celebri “Great Balls of Fire”.

Balli popolari degli anni ’50

I balli degli anni Cinquanta riflettono l’evoluzione dei tempi e si caratterizzano per l’innovazione e il divertimento che hanno contraddistinto l’epoca.

Il Rock and Roll è lo stile musicale più in voga ed il ritmo più ballato negli anni ’50.

A seconda della zona degli Stati Uniti di in cui ci si trova cambia tipologia, passi e di conseguenza anche nome.

È l’epoca in cui i ritmi diventano più veloci, le figure vengono semplificate, così il Lindy Hop, padre di tutti gli stili di ballo Jazz, si trasforma in Jitterbug, Jive, East Coast Swing e altri stili ancora in cui i passi vengono leggermente trasformati e in molti casi ridotti.

Le contaminazioni nel ballo sono tantissime, come gli stili musicali che si sviluppano a seconda dei territori, dal country Hillbilly alle vere e proprie orchestre di Rock and Roll.

In voga nelle sale in questa epoca anche i balli di origine cubana come il Mambo e il Cha Cha. Verso la fine degli anni ’50 esplode anche la mania dei balli di gruppo (line dance), lo Stroll ed il Madison sono due esempi.

TV e Drive in

La democratizzazione del lusso consente la diffusione in tutte le case della televisione, l’innovazione tecnologica che cambia radicalmente l’uso del tempo libero: le famiglie si riuniscono intorno alla TV per guardare i loro programmi preferiti, i western come Gunsmoke o gli show di Lucille Ball.

La televisione diventa lo specchio del costume nazionale di un Paese, frammento della nuova cultura popolare di massa. I film restano ancora molto popolari, ma si diffondono rapidamente i drive in cinematografici, i cinema all’aperto con la macchina con un costo accessibile a tutti, 25 cent per la proiezione e altri 25 cent per la macchina.

In pochi anni si registra negli States la nascita di 4mila cinema drive-in.

McDonald’s e il cibo “Eat n’ Run”

Prezzi bassi e un menù limitato per mini-ordinazioni che potessero essere servite dietro un bancone:  nel 1948 i fratelli Richard e Maurice McDonald aprono il loro primo ristorante nella città operaia di San Bernardino, California. Il vero successo arrivò quando i fratelli McDonald nel 1955 incontrarono il fornitore di frullatori Ray Kroc.

Fu l’imprenditore, colpito dalla formula innovativa del servizio, ad avere la geniale intuizione di aprire il primo franchising McDonald’s della storia nel 1955. Su un successo immediato che è riuscito a modificare il gusto alimentare, il tempo di stare a tavola velocizzando anche il consumo dei pasti, lanciando il nuovo genere alimentare basato sulla velocità, Eat n’ Run.

Il boom delle automobili negli anni 50

Gli anni ’50 registrano anche il boom delle automobili: l’economia della produzione americana passa rapidamente dalla produzione di articoli relativi alla guerra, ai beni di consumo secondari alla fine della seconda guerra mondiale.

Entro la fine degli degli anni ’50, uno su sei lavoratori americani sono impiegati direttamente o indirettamente nell’industria automobilistica. Gli Stati Uniti diventano, rapidamente, il primo grande produttore di automobili del mondo concretizzando quello che era stato annunciato da Henry Ford.

Qualsiasi uomo con un buon lavoro avrebbe dovuto essere in grado di permettersi un’automobile. Il decennio comincia con 25 milioni di automobili registrate sulla strada e nel 1958 che raddoppiano alla fine del decennio.

Auto iconiche

Tante le auto iconiche degli anni ’50, tra cui la Chevrolet Corvette. Presentata al pubblico nel 1953, diventa l’automobile sportiva per antonomasia degli Stati Uniti, leggera, piccola e piuttosto economica. La Ford Thunderbird (T-Bird) è diventata il sogno di ogni americano, ideata da Ford nel 1953 proprio per far concorrenza alla Chevrolet Corvette e presentata al pubblico nel 1954.

Fra le auto iconiche degli anni cinquanta, anche la Cadillac Eldorado, prodotta a partire dal 1953 in versione berlina, coupé e cabriolet: si caratterizzava per le pinne posteriori e la lunghezza, simbolo del lusso americano. Simbolo del benessere americano degli anni Cinquanta è anche la Chevrolet Bel Air, prodotta dal 1950 in tante differenti versioni e che richiamava la sagoma stilizzata di un aereo.

Tra le passioni nei dei ragazzi degli anni ’50 si sviluppa quella per le Hot Rod. Si tratta automobili completamente trasformate, la maggior parte di esse sono anche molto vecchie, a partire addirittura dalle Ford Model T. La mania cattura soprattutto i ragazzi del ceto sociale medio-basso, che con pochi soldi o addirittura gratis si accaparrano vecchie auto, ne stravolgono la carrozzeria e sostituiscono i vecchi motori con fiammanti V8.

Nei vecchi aeroporti dismessi i ragazzi si dilettano anche a gareggiare ed il fenomeno prende sempre più piede. Nascono riviste tematiche ed anche il mondo del cinema racconta il fenomeno.

Tetti assenti o abbassati, assenza di parafanghi, cofani aperti, fiamme verniciate nella carrozzeria e motori super performanti, sono solo alcune delle caratteristiche che si possono riscontrare in una hot rod dell’epoca.

Mercury, marchio del gruppo Ford, rappresentò per decenni un modello intermedio di auto tra quelle base Ford e le più ricercate e lussuose del marchio di Detroit. Il modello Eight fu uno dei primi e riscosse grandissimo successo nel ceto medio.

La Chevrolet Corvette andò in produzione nel 1953 e divenne, ben presto, l’auto sportiva sogno di moltissimi americani. Leggera, piccola e dal costo contenuto si impose nel settore delle auto sportive arrivando fino ai giorni nostri. Decine le versioni che la rendono una delle sportive più longeve.

Moto iconiche

Parlando di moto invece, nel 1953 dopo la bancarotta della Indian Motorcycle Company, la casa motociclistica più antica d’America e un tempo la più grande industria motociclistica al mondo, la Harley-Davidson rimane l’unico marchio americano nel settore. Ma in questi anni la concorrenza dei marchi inglesi irrompe sul mercato U.S.A. In particolare Triumph, la cui produzione dal dopoguerra venne spostata proprio negli States.

Sono questi gli anni più gloriosi anche per altri storici marchi inglesi: BSA, Norton, Royal Enfield, e Matchless. Si rafforzano sul mercato mondiale anche vari marchi italiani come Moto Guzzi e Gilera.

Altro fenomeno diffusissimo alla fine degli anni ‘40 e poi esploso negli anni Cinquanta è la Vespa. La Piaggio la brevettò nel 1946 ed in poco tempo divenne una vera icona di stile, oltre che un modello di design industriale esposto in musei di arte moderna. La Vespa esalta il design e l’ingegneria italiana, divenendo da subito un mito senza tempo.

Già negli anni ‘50 si diffonde il culto della moto e la sua personalizzazione. Il fenomeno della Moto Custom prende piede e, un po’ per moda, un po’ per necessità diventa un vero e proprio cult. Oltre alle parti meccaniche, si modificano l’estetica, la seduta, i manubri e i sellini della moto, con lo scopo di rendere la propria moto un esemplare unico.

Invenzioni e oggetti cult degli anni 50

La produzione di beni di consumo secondari, indispensabili per la standardizzazione della produzione, si riflette anche nelle numerosi invenzioni degli anni ’50 che sono state rapidamente integrate nella vita di tutti i giorni.

Carta di credito

La carta di credito, utilizzata per il pagamento senza necessità di denaro fisico è stata inventata nel 1950 da Frank McNamara, proprietario del Diners Club che ha anche dato il nome alla carta.

Super Attak

La supercolla inventata da più di 50 anni da Harry Cover è l’evoluzione della sua prima formula messa a punto prima della Seconda Guerra Mondiale e che si basa sullo sviluppo della formula del cianoacrilato, diventata commerciale nel 1958.

Videoregistratore e telecomando

La storia della registrazione dei segnali televisivi e delle trasmissioni su nastro con l’invenzione del videoregistratore e il telecomando comincia con Charles Ginsburg come evoluzione delle registrazioni ad alta frequenza effettuate nel corso della Seconda Guerra Mondiale.

Scatola nera

Flight Memory Unit, nota anche come scatola nera, è la rivoluzionaria invenzione di David Warren, un apparecchio in grado di registrare circa quattro ore di voce e parametri limitati su una lamina d’acciaio a bordo di un aereo per la registrazione della voce del pilota e la lettura degli strumenti per poter rilevare la causa di un incidente e prevenire i successivi.

Contraccettivi orali

La rivoluzionaria pillola anticoncezionale nasce nel 1954 inventata dall’endocrinologo Gregory Pincus che sviluppa le intuizioni e gli studi di Margaret Sanger, sostenitrice dei diritti delle donne e del controllo delle nascite.

Padelle antiaderenti in Teflon

La rivoluzione in cucina arriva nel 1954 con il Teflon, inventato accidentalmente da Marc Grégoire: si tratta di una plastica bianca scivolosa, ma altamente resistente che può resistere al calore, ai batteri e alla corrosione, con cui sono state rivestite le padelle evitandone la corrosione.

Hover Craft

Dopo aver inventato il radar, Christopher Cockerell ha inventato nel 1956 anche l’hovercraft è stato inventato da Christopher Cockerell, lo stesso uomo che ha inventato, un veicolo a cuscino d’aria che potesse navigare sull’acqua con maggiore velocità.

Microchip

Piccolo dispositivo che contiene un circuito integrato in un microprocessore, il microchip, che nel corso di pochi anni ha rivoluzionato la tecnologia, è stato inventato nel 1959 da Jack Kilby e Robert Noyce.

Pacemaker

Nel 1956 Wilson Greatbatch inventa un pacemaker artificiale, un piccolo e compatto particolare strumento medico per poter stimolare il cuore, piccolo e compatto, che poteva essere impiantato.

Pannelli solari

La conversione della luce solare in energia elettrica con strisce di silicio attraverso un processo fotovoltaico, è il risultato dell’invenzione di Gerald Pearson che nel 1954 ha realizzato i primi pannelli solari.

Bambole Barbie

La mitica Barbie è stata inventata nel 1959 da Ruth Handler: dopo aver visto una bambola dalle forme femminili in Svizzera, la sua intuizione è stata quella di per prima in America una bambola con un corpo femminile di donna matura. L’ha chiamata Barbie, proprio come sua figlia.

Hula Hoop

Sono stati i due imprenditori americani Richard Knerr e Arthur Melin nel 1957 a inventare il mitico Hula Hoop in plastica, evoluzione dei cerchi in bambù diffusi in Australia per l’esercizio fisico.

Vaccino antipolio

Il primo vaccino antipolio è stato messo a punto e approvato nel 1955 da Jonas Salk: da quel momento in poi i casi iniziarono a diminuire. Du utilizzato come base da Albert Sabin che ha realizzato un vaccino contro la poliomielite che poteva essere somministrato per via orale.

Polipropilene

È stato Giulio Natta il primo uomo a inventare nel 1954 il polipropilene, una delle delle plastiche più utilizzate al mondo, prodotta poi commercialmente in tutta Europa a partire dal 1957.

Hard Disk

L’hard disk, il più grande e importante dispositivo di memorizzazione dei dati in un computer, è stato inventato nel 1956 da Reynolds Johnson che lavorava all’epoca per la IBM.

Porte scorrevoli automatiche

Le porte scorrevoli automatiche inventate da Dee Horton e Lew Hewitt nel 1954 rappresentano una svolta rispetto alle precedenti porte push and pull, comuni, ma talvolta difficili da usare soprattutto per chi ha le mani già occupate.

Arredamento e mobili anni 50

L’arredamento anni ‘50 è colorato, unisce la funzionalità allo stile e al design in modo tale da essere moderno, ma confortevole: le linee sono morbide e arrotondate, le poltrone sono avvolgenti, gli schienali sono alti. L’arredamento e i mobili degli anni ’50 sono stati influenzati da un preciso momento storico e socio-culturale che si riflette in un clima di speranza e di ottimismo, della società del consumo. Elettrodomestici di ogni genere prodotti in larga scala fanno il loro ingresso in ogni casa americana del ceto medio.

Tavoli vintage e sedie

I colori dell’arredamento anni ‘50 sono eccentrici e accesi, i tavoli vintage e le sedie sono rigorosamente in formica, con angoli smussati e le gambe affusolate realizzate in metallo. Tavoli e sedie sono realizzati in legno, ma soprattutto in plastica, che trionfa come materiale per l’arredamento per la prima volta.

Specchi anni 50

Gli specchi rappresentano uno degli elementi che contraddistinguono l’arredamento anni ’50: sono grandi, soprattutto di forma ovale o allungata, con cornici in ottone o in legno, collocati all’ingresso, collocati come tripla specchiera sopra il mobile in legno che troneggia in salotto.

Poltroncine vintage

Le poltroncine vintage anni ’50 si presentano come smussate e arrotondate, le forme sono sinuose, i volumi accentuati, gli schienali sono alti per garantire la comodità. I rivestimenti delle poltrone anni ’50 presentano una palette che spazia fra colori tenui, dal verde mela all’azzurro al giallo crema, oppure sono decorate con tessuti floreali.

Stile “Atomic”

Dagli anni ‘40 fino ai primi anni ‘60, lo sviluppo della scienza nucleare e i progressi nell’esplorazione spaziale hanno avuto importanti influenze sul design degli interni, questo periodo è comunemente noto come l’era atomica ed è particolarmente sinonimo di anni ’50. Forme organiche astratte, stelle, galassie e particelle atomiche si possono trovare nei motivi utilizzati nei tessuti, nelle stoviglie, nella carta da parati e in molti altri oggetti domestici.

Anche l’illuminazione è stata colpita; nuovi materiali sono stati utilizzati per creare paralumi a forma di UFO, lampade e lampadari a con forme “spaziali” e l’iconico lampadario “astrale” che presentava numerosi bracci sporgenti, ognuno dei quali terminava con una lampadina.

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